I “palestinesi del 1948” celebrano la Giornata della terra
Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza
Oggi è la XXIV “Giornata della terra”: una forma di protesta contro le politiche razziste e di apartheid praticate da Israele nei confronti della minoranza araba, e contro il furto della terra palestinese.
Nazareth – Infopal. I palestinesi che vivono nelle terre occupate nel 1948 ["Stato di Israele", ndr] hanno ultimato i preparativi per la XXIV "Giornata della terra", che si celebra il 30 marzo di ogni anno. Si tratta del giorno in cui, nel 1976, caddero martiri sei palestinesi della regione di al-Jalil (Galilea) mentre protestavano contro il furto israeliano delle loro terre.
Mentre proseguono le distruzioni delle case e gli espropri di terre nella "Palestina del '48", nelle città e nelle cittadine arabe di quella parte di Palestina si susseguono cortei di protesta contro queste misure israeliane.
Per questa ricorrenza, il Comitato per le questioni dell'istruzione araba nelle scuole arabe ha organizzato varie iniziative culturali, in modo da approfondire la valenza culturale, nazionale e popolare di questa ricorrenza.
Inoltre, il Movimento islamico nella Palestina del 1948 ha organizzato, per il quinto anno consecutivo, un campo di solidarietà con il Negev, che contempla decine di progetti i quali mirano a sostenere la determinazione della gente del Negev a restare sulla propria terra, minacciata dagli espropri. Inoltre, sono previsti interventi conservativi di scuole, cimiteri, moschee, ma anche il rinfoltimento degli oliveti.
A queste iniziative hanno partecipato migliaia di palestinesi, tra cui i parlamentari arabi della Knesset israeliana e leader locali, i quali si sono uniti ai cortei organizzati nella città di at-Tayba, nel centro della Palestina occupata, dove Israele minaccia di distruggere decine di case.
L'Alto Comitato per le questioni dei palestinesi del Negev ha emesso un comunicato nel quale invita alla più ampia partecipazione ai cortei che si tengono a Sakhnin, a at-Tayba e nel Negev.
Il Comunicato stesso afferma inoltre che la "Giornata della terra" quest'anno "cade in un momento che vede un inasprimento delle minacce che i palestinesi devono affrontare".
Il presidente dell'Alto Comitato, Muhammad Zaydan, afferma quel che contraddistingue questa XXIV "Giornata della terra" è "l'escalation nelle demolizioni di case del 1.200.000 palestinesi che vivono all'interno di 'Israele', allo scopo di metterli sempre più alle strette, sottomettendoli politicamente con la scusa dell'applicazione della legge".
Zaydan afferma inoltre che le autorità israeliane si adoperano sempre più per demolire le case dei palestinesi con il pretesto dell'abusivismo edilizio. Tra l'altro, i palestinesi, che devono fare fronte alle necessità della vita, sono costretti a costruire senza i permessi perché gli enti competenti non glieli concedono sia per motivi etnici che politici.
Fonte: Infopal
30 marzo 2010
***
Giornata della Terra: repressa manifestazione a Betlemme
Betlemme. Ieri, una manifestazione organizzata per commemorare la Giornata della Terra, è stata repressa dalle truppe di occupazione con proiettili di acciaio rivestiti di gomma e con lacrimogeni.
Il corteo si era riunito davanti a una moschea locale e aveva marciato verso il Muro dell'Apartheid, che separa Betlemme da Gerusalemme.
Nel momento in cui la folla ha raggiunto il cancello del Muro, è stata raggiunta dai lacrimogeni e dai proiettili di acciaio rivestiti di gomma. I giovani locali hanno risposto con il lancio di pietre e bottiglie di vetro vuote. I manifestanti chiedevano la liberazione di 15 persone che l’esercito aveva arrestato il giorno prima, durante un’altra protesta. Tra i prigionieri vi sarebbe Abbas Zaki, membro del Comitato centrale di Fatah. A manifestare ieri c’erano infatti anche la moglie di Zaki e Mustafa al-Barghuthi, deputato palestinese.
La Giornata della Terra è la giornata con cui i palestinesi ricordano gli eventi del 30 marzo 1976, quando, in risposta all’annuncio da parte del governo israeliano dell’espropriazione di migliaia di acri di proprietà palestinese a “scopo di sicurezza e di espansione coloniale”, fu indetto uno sciopero generale e furono organizzate delle marce in diverse città arabe dalla Galilea al Negev.
Negli scontri che seguirono allora con l’esercito e la polizia israeliani, sei palestinesi vennero uccisi, circa un centinaio rimasero feriti e centinaia di altri furono arrestati. Oggi, la Giornata della Terra è un importante giorno di commemorazione nel calendario politico nazionale palestinese, ricordato non solo dai palestinesi cittadini d’Israele, ma anche dai palestinesi in tutto il mondo.
Durante la settimana in corso, sono previste altre proteste a Gaza, in Cisgiordania e nelle città arabe in Israele per commemorare la data del 30 marzo.
Fonte: Infopal
30 marzo 2010