Il cardinal Tettamanzi: “Clima politico denso di veleni e sospetti”
L'Occidentale
Tettamanzi lancia un appello alla “correttezza e limpidità” in politica durante il suo intervento al 39mo piano della nuova sede della Regione Lombardia per benedire la statua della Madonnina.
I casi di "corruzione morale, aggressività politica e accanimento mediatico" generano "un clima politico denso di veleni e sospetti" e un "crollo di fiducia" verso le istituzioni. Le parole dell'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, arrivano dal maxi-schermo anche alla gente che, numerosa, è in coda per visitare la nuova, futuristica sede della Regione.
Al 39° piano, con il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, è in corso la benedizione della statua della Madonnina che riproduce quella del Duomo e sarà posta sulla sommità del grattacielo più alto d'Italia, quando Tettamanzi, non nuovo a prese di posizione decise in favore anche di disagiati e immigrati, si fa interprete di un forte richiamo alle istituzioni e non solo. Parla di "preoccupanti episodi di corruzione morale, aggressività politica e accanimento mediatico" che "hanno generato un clima politico denso di veleni e sospetti e un pesante crollo di fiducia dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni".
"Alcune sortite da parte di figure istituzionali – aggiunge l'arcivescovo – non hanno talora mancato di contribuirvi con pronunciamenti indebiti, che più che stigmatizzare mali personali o strutturali, sono andati a ledere l'immagine e l'autorevolezza delle istituzioni stesse". Poi, sottolinea i "tempi difficili per le istituzioni repubblicane e numerosi segnali d'allarme tristemente risuonati in questi mesi". Necessaria un'inversione di tendenza, per Tettamanzi, lungo "un cammino da percorrere in direzione opposta, di uno stile di correttezza e limpidità da ritrovare: le istituzioni, pur con tutti i limiti dell'umana fragilità, sono fondamento e garanzia della comune convivenza". Poi spiega: "Il periodo difficile lo abbiamo tutti, il periodo difficile può essere anche l'invito a un impegno più grande e a ricaricarsi di speranza e allo stesso tempo di grande responsabilita". Formigoni, da parte sua, non ha nessuna difficoltà a sentirsi chiamato in causa.
"Quando parla il nostro cardinale – commenta – tutti dobbiamo sentirci chiamati in causa e io mi sento sempre chiamato in causa, perché sono un cristiano e per me la parola della Chiesa, la parola dei pastori, è sempre un punto di riferimento". Il presidente apprezza "il gesto del cardinale, che è venuto qui con grande affetto e benevolenza nei confronti delle istituzioni e ha detto parole bellissime sul compito che tutti noi, cittadini, istituzione, giovani, anziani, abbiamo per edificare il bene comune". Parole che costituiscono "un insegnamento straordinario a cui tutti ci sentiamo richiamati".
Un richiamo, quello dell'arcivescovo, che ottiene un apprezzamento bipartisan. Filippo Penati, che sfiderà per il centrosinistra Formigoni alle prossime regionali , lo interpreta come "un invito forte a riportare i problemi delle persone al centro del confronto politico, sgombrando il campo da interessi indebiti rispetto al bene dei cittadini". "Il clima di sospetto e i veleni – prosegue Penati – spostano l'attenzione da quell'emergenza che oggi il Pontefice ha richiamato alla nostra attenzione: lavoro e difesa delle famiglie".
Fonte: http://loccidentale.it
31 gennaio 2010