Famiglia Cristiana: la scelta di Laura è giusta e coraggiosa
Flavio Lotti
Flavio Lotti: "La decisione di Famiglia Cristiana di assegnare a Laura Boldrini il riconoscimento di “Italiana dell’Anno” è una bella notizia che rischiara il nostro cammino, in un tempo che si è fatto molto difficile".
La decisione di Famiglia Cristiana di assegnare a Laura Boldrini il riconoscimento di “Italiana dell’Anno” è una bella notizia che rischiara il nostro cammino, in un tempo che si è fatto molto difficile. La scelta di Laura è la scelta di una persona semplice, che decide di fare bene il proprio lavoro, tutti i giorni dell’anno. Che s’impegna, coniugando professionalità e umanità, per fare fino in fondo il suo dovere di funzionaria dell’Onu. Una istituzione internazionale tanto bistrattata da cui dipende la sorte di milioni di persone nel mondo. Un organismo tanto malato quanto insostituibile.
La scelta di Laura è bella perché Laura non è una eroina. Ma una persona “normale” che s’impegna nella difesa della dignità umana e dei diritti di tutti, della legalità e del diritto internazionale, senza cedere di un millimetro alle violente intimidazioni del potere. Di fronte al dramma di chi fugge dalla miseria e dalla guerra, Laura ha “semplicemente” tenuto la schiena dritta in un tempo in cui l’egoismo, il cinismo e l’indifferenza piegano molte schiene e chiudono molte bocche.
Ringrazio il direttore e i giornalisti di Famiglia Cristiana per questa nuova scelta coraggiosa che parla a tutti, credenti e non credenti, invitandoci all’impegno quotidiano in difesa dei principi di umanità e di uguaglianza, oggi tanto insidiati. Quei principi, sono i soli che possono aprirci la strada ad un tempo migliore.
Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della pace
Martedì 29 dicembre 2009
***
ECCO PERCHÉ L’ITALIANA DELL’ANNO PER NOI È LAURA
di don Antonio Sciortino
A partire da quest’anno, Famiglia Cristiana assegnerà un riconoscimento speciale all’italiano o all’italiana dell’anno. Lo fanno, all’estero, già altre riviste prestigiose. Non si tratta di ricalcare iniziative già collaudate, per spirito d’emulazione. O nell’intento di ricalcarne il successo e richiamare l’attenzione degli altri media sul nostro giornale. Non ne abbiamo bisogno. O, per lo meno, non tramite questa via. Intendiamo spendere l’autorevolezza del giornale, la sua autonomia e libertà di giudizio (unanimemente riconosciute), a servizio di una causa. Che non consiste semplicemente nell’individuare un nome, cui assegnare l’ambito titolo di Personaggio dell’anno. Ma richiamare, piuttosto, l’attenzione dell’opinione pubblica su temi di grande rilevanza e attualità, tramite il volto, la storia e l’impegno di chi, anno per anno, verrà indicato dalla Direzione e dai giornalisti di Famiglia Cristiana. Scelte non ovvie e scontate. E personaggi che potranno (o dovranno) far dibattere. O anche “disturbare”, mettendo in crisi pregiudizi e false certezze. Per il 2009, dopo un ampio giro d’orizzonti, la scelta è andata all’unanimità a Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. I motivi? Il costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. E, soprattutto, la dignità e la fermezza mostrate nel condannare, l’estate dello scorso anno, i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo. Resistendo anche agli attacchi di chi voleva delegittimarla, definendola “estremista”. E assieme a lei, liquidare l’Unhcr, uno degli organismi dell’Onu più rispettato nel mondo civile, con oltre seimila impiegati, 50 milioni di rifugiati assistiti, 278 uffici in 111 Paesi, e due Nobel per la pace (nel 1954 e nel 1981). Laura Boldrini, marchigiana, laureata in Legge, giornalista pubblicista, è in forza all’Unhcr dal 1998, dopo aver lavorato alla Fao e al World Food Programme. Coordina l’informazione per i rifugiati anche per Grecia, Malta, Cipro, Albania, San Marino e Santa Sede. Assegnando a Laura Boldrini il titolo di Italiana dell’anno, l’attenzione va anche all’accoglienza degli immigrati nel nostro Paese. Oggi, l’Italia è divisa tra chi reagisce con indifferenza e fastidio, allarmato e impaurito dalla “invasione” degli stranieri, e chi si impegna, con realismo e nel rispetto della legalità, a governare il fenomeno con umanità. L’augurio è che la scelta della Boldrini contribuisca a far prevalere la via dei diritti e dell’uguaglianza di tutti gli uomini. Al di là del colore della pelle, della provenienza e del credo religioso. Appunto, la via dei valori e della civiltà.
Don Antonio Sciortino
BOLDRINI, UNA VITA PER CHI HA BISOGNO
Laura Boldrini, nata nelle Marche, ha 48 anni. Dopo la laurea in Legge a Roma ha lavorato in Rai. La sua carriera in campo umanitario è cominciata nel 1989, alla Fao, dove si è occupata di produzione video e radio. Dal 1993 al 1998 è stata portavoce per l’Italia del Programma alimentare mondiale (Pam), con missioni all’estero, dai Balcani all’Irak. Dal 1998 lavora a Roma per l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr). Ora il suo impegno è rivolto all’emergenza dei flussi migratori nel Mediterraneo. Ha una figlia, Anastasia, 16 anni, ora al terzo anno di Liceo classico.