Il leader di Bil’in Abdullah Rahmah arrestato in un raid militare nella notte
Popular Struggle Coordination Committee
Dopo la recente escalation di arresti politici a Bill’in l’insegnante e coordinatore del comitato popolare di Bil’in è stato arrestato dall’esercito israeliano.
La notte del 9 Dicembre sette jeep dell’esercito israeliano si sono fermate davanti all’abitazione di Abu Abdallah Rahamah, a Ramallah.
I militari hanno fatto irruzione in casa e hanno arrestato Abu Rahamah, che si trovava al letto, in presenza della moglie e dei figli.
Abu Rahmah è un insegnante della Scuola Superiore del Patriarcato Latino di Birzeit ed è coordinatore del Comitato Popolare di Bil’in contro il muro e gli insediamenti. Il 15 settembre scorso Abu Rahamah era già stato oggetto di un raid, talmente violento da far successivamente incriminare per aggressione uno dei soldati israeliani.
L'arresto di Abu Rahmah fa parte un’escalation dell’esercito israeliano che intende infrangere lo spirito del popolo di Bil'in, la loro leadership popolare, la lotta popolare nel suo complesso e sopprimere le manifestazioni contro il Muro. Di recente l’avvocato Gaby Lasky, che rappresenta molti detenuti di Bil'in, è stato informato dalla Procura militare che l'esercito intende utilizzare provvedimenti giuridici come mezzo per porre fine alle manifestazioni.
Dopo l'arresto di Abu Rahmah, l’avvocato Lasky ha dichiarato: "L'arresto del mio cliente è un altro esempio lampante dell’applicazione di procedimenti legali da parte delle autorità israeliane colti alla persecuzione politica dei residenti di Bil'in. I manifestanti sono stati colpiti sistematicamente, mentre il Governo non rispetta una sentenza dell’Alta Corte di Giustizia, che ha affermato che le manifestazioni sono legittime e ha affermato due anni fa che il percorso del muro in quella zona doveva essere modificato; cosa che non è stata attuata fino ad oggi. "
A partire dal 23 giugno 2009, sono stati arrestati dai militari 3 residenti a Bil'in. L'esercito, con le operazioni di arresto ha perseguitato i membri del Comitato popolare, ma tutti e tre i detenuti sono stati rilasciati per mancanza di prove. Nel caso di un altro membro del comitato, Mohammed Khatib, il giudice ha anche verificato che alcune delle prove presentate erano state falsificate.
Oltre ai membri del Comitato, un altro importante attivista di Bil’in, Abu Adeeb Rahmah, che è stato detenuto per oltre cinque mesi, non è sospettato di aver commesso alcuna violenza, ma è stato incriminato con l’accusa di "incitamento" alla violenza, interpretato in questo caso fino ad includere l'organizzazione di manifestazioni popolari.
Fonte:Popular Struggle Coordination Committee