Obama vede Putin e promette un nuovo inizio anche con la Russia
Liberazione
Barack Obama ha concluso la sua visita moscovita parlando alla New Economic School e raccontando di un futuro possibile migliore. Gli Stati Uniti «non sono più rivali» e vogliono una Russia «forte, pacifica e prospera».
Un altro discorso di apertura. Ma stavolta dopo aver firmato l’accordo sul taglio degli arsenali nucleari. Dopo aver ottenuto un risultato, dunque, Barack Obama ha concluso la sua visita moscovita parlando alla New Economic School e raccontando
di un futuro possibile migliore. Gli Stati Uniti «non sono più rivali» e vogliono una Russia «forte, pacifica e prospera» con cui «collaborare e non confrontarsi» su molti temi a partire dai limiti «alla proliferazione nucleare». Così ha detto il presidente statunitense dopo aver incontrato il premier russo Vladimir Putin. «La vecchia logica dei blocchi si è rivelata errata, cerchiamo la cooperazione non il confronto» con
Mosca. Il presidente americano ha affermato che il «nuovo inizio» dei rapporti tra i due Paesi «deve diventare un impegno prolungato tra i nostri popoli per trovare le aree di interesse reciproco e sviluppare il dialogo e la cooperazione».
Il primo tra gli interessi comuni per Obama è la non proliferazione nucleare. «Dobbiamo essere uniti nell’opporci agli sforzi di Paesi come la Corea del Nord e l’Iran di acquisire tali armi» perchè «in questo caso il diritto internazionale sarà
sostituito dalla legge della giungla».
L’inquilino della Casa Bianca ha quindi chiarito che l’eliminazione della minaccia nucleare iraniana «eliminerebbe la necessità dello scudo missilistico» in Europa,
rimuovendo così il punto di maggiore attrito tra Mosca e Washington.
Punto su cui ha messo l’accento il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, il quale, all’indomani dell’incontro tra Obama e Medvedev, ha ribadito che lo sviluppo di uno scudo antimissile americano potrebbe sollevare seri dubbi su un futuro disarmo. Se si giungerà alla fine del programma nucleare iraniano, ha però fatto capire Obama, lo scudo potrebbe diventare un progetto mai realizzato.
Obama non ha ignorato nemmeno l’altro elemento di dissidio con Mosca: il mancato rispetto della sovranità di Georgia e Ucraina da parte della Russia. «La sovranità
degli Stati è la pietra angolare dell’ordine mondiale», ha ribadito.
In particolare Obama ha ribadito la posizione Usa in difesa dell’integrità territoriale della Georgia, mentre la Russia ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud, le due repubbliche separatiste, dopo il sanguinoso conflitto della scorsa estate tra Mosca e Tbilisi. Da parte sua, Putin ha detto a Obama «di contare su di
lui per rilanciare le nostre relazioni» senza dimenticare che «la storia dei rapporti russo-americani ha conosciuto alti e bassi.
Ci sono stati anni di assoluta prosperità, grigia routine e persino scontro» Lo scambio di cordialità, dopo le asprezze a distanza innescate da un’intervista di Obama in cui elogiava Medvedev e accusava Putin di essere un uomo del passato,
è proseguito.
«Non siamo forse sempre d’accordo su tutto ma ci consultiamo, nell’interesse dei popoli russo e americano» ha detto Obama.
Fonte: Liberazione
8 luglio 2009