Sabato ad Assisi si è alzata un’unica voce: fermiamo il genocidio
Zaira Ugolini
La testimonianza di una donna umbra: "Fermare il genocidio. Un appello unanime è stato rivolto alla nostra politica, perchè per un momento abbandoni il pensiero delle elezioni e si concentri su come riportare alla ragione e quindi alla pace questa terra martoriata".
Oggi ho partecipato in rappresentanza del Circolo Comunale del PD di Castiglion del Lago, alla manifestazione per la pace in M.O., che si è tenuta ad Assisi ed organizzata dalla Tavola per la pace ed altre associazioni pacifiste. Tantissimi partecipanti ed innumerevoli i gonfaloni di città e regioni di tutt'Italia. Sul palco, dove era stata ricostruita, in modo molto realistico, un tratto di strada di Gaza con macerie di case, giocattoli e pezzi di mobili, si sono susseguiti politici (fra cui D'Alema, Bertinotti e Ferrero, molti altri erano presenti ma non hanno parlato); i nostri rappresentanti locali delle istituzioni (Lorenzetti, Cozzari e Raffaelli); giornalisti, sindacalisti, rappresentanti di associazioni israeliane e palestinesi, sacerdoti, l'imam di Perugia, nonché persone comuni. Un'unica voce si è alzata da tutti gli interventi: fermare il genocidio. E' duro da dire, ma di questo si tratta. Un appello unanime è stato rivolto alla nostra politica, perchè per un momento abbandoni il pensiero delle elezioni ma si concentri su come riportare alla ragione e quindi alla pace questa terra martoriata, dove due popoli riescano a vivere liberi, sicuri e sovrani ognuno nel proprio stato legittimamente riconosciuto. Una grave accusa è stata lanciata contro l'Europa e quella parte d'Italia che sta con chi ci governa, che troppo poco ha fatto finora e quel poco in modo talmente di parte da non avere alcuna rilevanza, anzi da essere una vera e propria vergogna. Fra le altre proposte che sono state fatte, è stata lanciata l'idea che venga realizzato, in ogni città italiana lì rappresentata, un centro per la pace affinché sia permanente il richiamo e l'attenzione non solo sul M.O., ma per ognuno di quei paesi nel mondo dove, a tutt'oggi, infuria la guerra o non esiste il rispetto per la vita o per i diritti umani. Nelle nostre coscienze dovrà risuonare sempre forte il grido lanciato oggi ad Assisi: “Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?”.
Testimonianza di Zaira Ugolini
17 gennaio 2009