10 dicembre: il Diritto al Lavoro, il Diritto alla Pace


Piero Piraccini


L’11 dicembre incontro alla Cgil di Cesena con Piero Piraccini dedicato alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e al lavoro che la Tavola della Pace sta svolgendo da anni su questi temi.


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CgilCesena

La CGIL di Cesena ha auto una gran bella idea.                                                                                                                                             Ieri, 10 dicembre, si è celebrata (dove si è celebrata) la giornata della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata nel 1948 da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. A tre anni dalla fine della 2° guerra mondiale e dalla nascita dell’ONU (che ha la missione di espungere “il flagello” della guerra” dal futuro delle nuove generazioni), a pochi mesi dall’entrata in vigore di una delle più belle Costituzioni del mondo: quella italiana che, in un modo che più chiaro non si può, dichiara il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Diritti Umani, connaturati alla nostra esistenza indipendentemente da ciò che può distinguerci l’un l’altro, il riconoscimento dei quali costituisce fondamento della pace nel mondo, la protezione dei quali mediante apposite norme giuridiche costituisce l’ultimo argine alla ribellione contro la tirannide.

La CGIL, che aveva già indetto un’assemblea del suo direttivo per la giornata di oggi, 11 dicembre, ha pensato di iniziare i suoi lavori con un mio commento sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e sul lavoro che la Tavola della Pace sta svolgendo da anni su questi temi. E’ stato agevole dire del gran lavoro di educazione alla pace da anni in atto con le scuole perché alla Grande Guerra segua la Grande Pace, e con le istituzioni affinché la Pace sia dichiarata Diritto umano fondamentale. E’ stato piacevole essere in sintonia con il mondo del lavoro rappresentato, in questo caso, dalla CGIL.

La Marcia della Pace Perugia/Assisi del prossimo 9 ottobre punterà proprio su questi elementi: la scuola,  perno fondante per la formazione di una cultura di Pace; le istituzioni, perché l’Italia che ripudia la guerra è quella degli ottomila comuni, delle cento province, delle venti regioni; il lavoro, fondamento della nostra Repubblica.

Piero Piraccini (Tavola della Pace)

11 dicembre 2015 

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