Papa Francesco: “E’ un pezzo della terza guerra mondiale, non ci sono giustificazioni”
Elisa Marincola
Ricorda il suo monito su una terza guerra mondiale che sarebbe in corso nell’indifferenza di tutti: “questo ne è un pezzo, non ci sono giustificazioni per quanto avvenuto, né religiose né umane, questo non è umano”.
Papa Francesco parla ai microfoni di TV2000, un messaggio di vicinanza con le vittime e i familiari. Il tg della televisione dei vescovi dà la parola anche al capo delle comunità islamiche in Italia, che esprime solidarietà alla Francia e chiama tutti a una risposta comune contro i terroristi. La solidarietà ai francesi in tutta Italia davanti ai consolati. Manifestazione di solidarietà con i francesi alle 17 a Roma a piazza del Popolo
“Sono commosso e addolorato, non capisco, sono cose difficili da capire”. Dimostra tutta la sua umanità Papa Francesco, che, parlando al telefono con il direttore di Tg2000 Lucio Brunelli, non nasconde la sua sofferenza per le stragi di Parigi. E a Brunelli, che ricorda il suo monito su una terza guerra mondiale che sarebbe in corso nell’indifferenza di tutti, Francesco annuisce: “questo ne è un pezzo, non ci sono giustificazioni per quanto avvenuto, né religiose né umane, questo non è umano”. Un commento misurato, che dovrebbe servire di lezione a quanti, in queste ore, rilanciano irresponsabilmente parole di odio. Un commento, la dichiarazione più importante per la Chiesa cattolica, che la redazione della tv della Cei ha accompagnato con l’intervista in diretta al presidente dell’Unione delle Comunità islamiche in Italia, Izzedin Elzir. “Le nostre comunità sono parte integrante del tessuto sociale italiano, la solidarietà alla Francia sarà espressa insieme alle altre realtà italiane, perché non dobbiamo accettare di vivere nella paura, che è quello che vogliono i terroristi”. Parole chiare, come è chiaro il senso delle scelte di Tg2000, che nella sua lunga diretta ha raccontato quanto avvenuto, ha chiesto il contributo degli esperti, ha riportato testimonianze e i commenti politici, ma senza mai uscire dalle righe, con grande lucidità e professionalità. La Carta di Roma, proprio stamattina, richiamava i giornalisti a un maggiore rigore deontologico e il pensiero non poteva non andare a certi titoli di un paio di quotidiani stamattina, non citabili perché non lo meritano. Un richiamo che si dovrebbe allargare a tutti, a partire dagli esponenti politici. Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi. Dovremmo ricordarlo tutti. Tanti oggi sono usciti di casa per portare un fiore davanti alle sedi di rappresentanza della Francia, da Firenze a Venezia, da Milano a Roma. E proprio a Roma, a piazza del Popolo, è convocata per oggi alle 17 una manifestazione di solidarietà. Un primo passo, speriamo, per fermare una nuova ondata di odio e insulti che fanno male solo ai più deboli, mentre rafforzano il messaggio dei terroristi dell’Is.