#LaudatoSi. 5 motivi per leggere la lettera del Papa


Flavio Lotti


La lettera che Papa Francesco ha appena consegnato a tutti gli abitanti e le istituzioni del mondo va letta, studiata, meditata. Ecco cinque buoni motivi per farlo.


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La lettera che Papa Francesco ha appena consegnato a tutti gli abitanti e le istituzioni del mondo va letta, studiata, meditata. Ecco cinque buoni motivi per farlo.

1. E’ un documento di importanza storica. Non il libretto verde di un Papa che si preoccupa dell’ambiente. E’ qualcosa di ben più ampio, ricco e profondo. E’ una lettura d’insieme del tempo storico che stiamo vivendo e delle sfide epocali che dobbiamo affrontare. Non una mera azione di denuncia del groviglio di crisi (sociali, umane, economiche, ambientali, identitaria, morali) che ci sta attanagliando ma una proposta di cambiamento concreto. Un testo inedito di grande qualità, scritto con il linguaggio della franchezza, della chiarezza, della responsabilità e della poesia.

2. E’ un messaggio rivolto a tutta l’umanità, ai credenti di tutte le fedi e ai non credenti, a tutti coloro che occupano posti di responsabilità e a tutti gli esclusi, gli impoveriti, i sofferenti. Contiene la consapevolezza che solo l’apertura di un dialogo universale può aiutarci “ad uscire dalla spirale di autodistruzione in cui stiamo affondando.” Un dialogo “orientato alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di fraternità”. Un dialogo autentico e rispettoso, “intenso e produttivo” basato sull’incontro generoso tra le persone, teso alla ricerca di “cammini di liberazione”, “nuove politiche nazionali e locali”, risposte e azioni concrete.

3. E’ uno strumento prezioso per prendere coscienza e capire cosa sta accadendo nella nostra casa comune: il deterioramento del mondo e della qualità della vita di gran parte dell’umanità; la fragilità della terra, l’inquinamento, il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, le catastrofi ambientali, la produzione sconsiderata di rifiuti, l’esaurimento dell’acqua e delle risorse naturali, la deforestazione, gli effetti devastanti di questi comportamenti, l’estinzione della biodiversità, lo scioglimento dei ghiacci polari e l’innalzamento dei mari, i conflitti ambientali, le sofferenze e la morte per fame e sete, le migrazioni di persone e animali, il deterioramento delle condizioni di vita nelle città e nelle campagne, la crisi dell’agricoltura, la crescente inequità planetaria, le responsabilità dei privilegiati, la mancanza e lo sfruttamento del lavoro umano, l’impoverimento dei popoli e dell’umanità, gli interessi dei grandi gruppi economici, le giustificazioni e le manipolazioni della finanza, della tecnologia e della politica.

4. E’ un grande progetto collettivo di cambiamento e di salvezza. In un tempo dominato dall’incertezza e da un profondo smarrimento, mentre un senso di sfiducia generalizzato spinge tante persone a rinchiudersi rassegnati nel proprio particolare, Papa Francesco propone a tutti gli abitanti della terra una grande impresa collettiva: salvare la terra dal saccheggio e migliorare la qualità della vita di ognuno. Non è solo un grido di allarme. E’ un grande progetto dettato dal senso del pericolo e dalla ribellione all’ingiustizia ma capace di riaprire il futuro. Un progetto per una nuova umanità contro il disumanesimo dilagante. Un progetto che esige la partecipazione attiva di ciascuno ma richiede anche l’adozione di nuove e improrogabili politiche locali, nazionali e internazionali.

5. E’ una guida al contributo personale da usare con creatività e generosità, uno strumento per educarci ed educare a vivere responsabilmente: cambiare il nostro modo di pensare e di sentire, le nostre priorità, i nostri consumi e i nostri sprechi, il nostro rapporto con gli altri, vicini e lontani, con tutti gli altri esseri viventi e con la natura; assumere la cultura della nonviolenza, dei diritti umani, del rispetto, della sobrietà, della condivisione, della solidarietà e della pace; prenderci cura della casa comune a partire dalla piccola stanza in cui temporaneamente abitiamo e dagli scartati, la cui esistenza non viene nemmeno considerata. Facciamone buon uso!

Flavio Lotti

Coordinatore della Tavola della pace

Perugia, 18 giugno 2015

 

 

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