4 novembre: tutti in fila per i cacciabombardieri
Giorgio Beretta - unimondo.org
Se l’anno scorso in piazza Duomo a Milano era stato parcheggiato in bella mostra uno dei gioiellini dell’alta tecnologia militare europea, quest’anno “i caccia atterrati in Duomo” sono addirittura due!
E cosi ci risiamo. Se l’anno scorso in piazza Duomo a Milano era stato parcheggiato in bella mostra uno dei gioiellini dell’alta tecnologia militare europea – il cacciabombardiere l’Eurofighter Typhoon – quest’anno “i caccia atterrati in Duomo” sono addirittura due: “un cacciabombardiere europeo bireattore Tornado e un Amx Ghibli, il cacciabombardiere monoreattore da attacco al suolo italo-brasiliano attualmente impiegato in Afghanistan” – ci informa un servizio fotografico de “La Repubblica”. Quattro Amx Ghibli sono infatti schierati ad Herat, dove al momento “hanno solo compiti di ricognizione e possono eventualmente sparare con il solo cannone di bordo, in casi particolari” – riferisce l’Ansa: sono questi i velivoli che il ministro La Russa ha proposto di dotare di bombe.
Il bell’arsenale è stato piazzato, come lo scorso anno, per le celebrazioni del 4 novembre, “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate” che prevede in numerose città italiane “esibizioni di attività addestrative, eventi e concerti di bande e fanfare militari” in ricordo di quella che per il Ministero della Difesa sarebbe stata una “Grande Guerra”, mentre per l’allora papa Benedetto XV era più mestamente una “inutile strage” o meglio “il suicidio dell’Europa civile”.
Sebbene i due cacciabombardieri siano parcheggiati davanti a Palazzo Reale, anche quella – come si apprende dal sobrio cartello affisso sul palazzo – è di fatto “Piazza del Duomo”: una piazza eclettica che – come ricordavamo lo scorso anno – ospita un po’ di tutto, dai cacciabombardieri ai festeggiamenti per innalzamento agli altari del santo protettore dei “mutilatini” della guerra.
Inutile chiedere all’amministrazione Moratti a spese di chi quei due cacciabombardieri sono arrivati in piazza Duomo. Ci provarono, senza esito, lo scorso anno con un’interrogazione in Consiglio Comunale alcune associazioni milanesi che inviarono anche al ministro La Russa la stessa richiesta: forse la missiva, nonostante la debita affrancatura, non era sufficientemente “raccomandata” o forse il ministro era troppo impegnato in beghe di partito, sta di fatto che non arrivò alcuna risposta.
Che alle amministrazioni lombarde e al ministro La Russa interessi poco soffermarsi sulle spese – che invece colpiscono altre amministrazioni e ministeri – è ormai risaputo: la Regione Lombardia già alcuni anni fa non aveva fatto alcuna obiezione ai “Training Day”, il programma “educativo” gestito dall'Esercito Italiano in collaborazione con l'Ufficio Scolastico regionale sotto lo slogan “Studenti in uniforme per gioco”, e più recentemente al programma “Allenati alla vita” che il Comando regionale dell’Esercito con l’avvallo dell’Ufficio Scolastico lombardo intende proporre a tutte le scuole superiori della regione e che dovrebbe attribuire crediti formativi agli studenti che vi partecipano del 4° e 5° anno.
E’ stato, infatti, il ministro La Russa ad inventarsi, insieme con la bresciana ministra Gelmini, la “mini-naja” col titolo “Vivi le Forze Armate” per far giocare ai soldatini i “ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni” (sic!): un'impresa costosa – sono 19,8 milioni di euro in tre anni – ma utilissima, come ha notato non certo un pacifista come Gianandrea Gaiani, a “ingrassare le associazioni d’arma certo in grado di portare consensi politici”. Il tutto mentre il sottosegretario Giovanardi tagliava i fondi al Servizio Civile.
Il 4 novembre, qualcuno scenderà in piazza a Milano. Non proprio in piazza Duomo (al ministro La Russa pare non siano gradite le manifestazioni popolari in centro città e la Questura obbedisce), ma pur sempre in una piazza. Saranno i professori, i precari, gli studenti di “Make School Not War” (Sì alla scuola, No alla guerra) che si sono dati appuntamento a largo Cairoli per protestare contro la scelta del Governo di tagliare gli investimenti nella scuola pubblica e nella ricerca aumentando nel contempo il bilancio delle spese militari.
“I soldi per la scuola si devono trovare tagliando la spesa militare” – affermano professori e studenti milanesi in un comunicato nel quale evidenziano come negli ultimi anni in Italia alla crisi economica si è accompagnata una serie di drammatici tagli all'istruzione (dalle scuole elementari sino alle università e alla ricerca) presentati come Riforme, mentre nuovi fondi sono stati destinati alla ‘mini-naja’ dei ministri La Russa e Gelmini”. Insegnanti e studenti protestano inoltre per la scelta del Governo di acquistare 131 cacciabombardieri F35 dal costo previsto 16 miliardi di euro. Un programma – quello dei caccia F35-JSF – che alcuni governi europei hanno già deciso di sospendere, mentre il ministro La Russa si guarda bene dal parlarne in Tv e i giornalisti televisivi pare non ne siano informati.
Cosi, tra concerti di bande e fanfare militari, gli italiani potranno lietamente festeggiare il 4 novembre. Però che invidia per i milanesi che possono anche fotografare i cacciabombardieri! Vabbè, mi consolerò andando a rimirare la portaerei Cavour da mesi parcheggiata qui al Muggiano della Spezia e utilissima per “cene di beneficenza”: ma devo far presto prima che qualcuno decida di venderla!
Fonte: Unimondo.org
30 ottobre 2010