1645 organizzazioni chiedono alla Rai il format sui diritti umani
La redazione
Tavola della pace: "Lo chiediamo da più di un anno. E ora siamo costretti ad organizzare una manifestazione nazionale davanti alla Rai".
9 aprile 2008 – Flavio Lotti e Grazia Bellini, coordinatori nazionali della Tavola della pace, hanno rilasciato la seguente dichiarazione.
"Ringraziamo i Radicali per aver deciso di raccogliere e rilanciare con forza la nostra proposta del "format sui diritti umani". E' la prima forza politica ad assumere questo obiettivo. E ringraziamo tutti i dirigenti Rai che in queste ultime ore hanno dichiarato la loro adesione. Bene anche la nota di Palazzo Chigi. Vogliamo sapere esattamente quali sono le trasmissioni che si occuperanno dei diritti umani con continuità. Ma non basta.
Da più di un anno stiamo proponendo alla Rai di promuovere una linea editoriale (un vero e proprio "format") denominata "La RAI per i diritti umani": un modo concreto per celebrare il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani intensificando l'informazione, il confronto politico e l'educazione in questo campo.
La proposta, avanzata dalla Tavola della pace, dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dall'Usigrai e da Articolo 21, è oggi sostenuta da 1645 organizzazioni della società civile responsabile, Comuni, Province e Regioni che rappresentano milioni di italiani di ogni orientamento politico, culturale e religioso (scarica l'elenco completo).
Non ci sono solo la Cina e le Olimpiadi. Mettere i diritti umani al centro dell'informazione e della comunicazione vuol dire mettere al centro la vita delle persone e il bisogno irrinunciabile di riconoscere e rispettare la loro dignità e i loro diritti fondamentali – quelli civili e politici ma anche quelli sociali, economici e culturali. Parlare dei diritti umani vuol dire parlare della libertà delle persone.
L'Italia non può far parte del Consiglio Diritti Umani e del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e accettare che la televisione pubblica non faccia la sua parte in modo adeguato.
Per questo la Tavola della pace, riunita nei giorni scorsi ad Assisi, ha deciso di promuovere l'organizzazione di una grande "manifestazione nazionale per un'informazione e una cultura di pace" da tenersi davanti alla sede della Rai a Roma.
L'Anno dei diritti umani è già iniziato da ben 122 giorni. Non possiamo perdere altro tempo. Urgono decisioni rapide. La Rai deve recuperare il tempo perduto con scelte chiare ed efficaci. Servono spazi quotidiani di qualità nei palinsesti della TV e della radio, aperti al contributo delle organizzazioni della società responsabile, delle scuole, degli enti locali e regionali, delle istituzioni accademiche e culturali. Chiediamo dunque, ancora una volta, un incontro urgente al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale della Rai. La "Rai per i diritti umani" deve diventare il modello da seguire. Un esempio per tutto il mondo dell'informazione.
Allo stesso tempo, rinnoviamo ancora una volta, il nostro appello al Presidente del Consiglio perché provveda immediatamente al varo del decreto istitutivo del Comitato per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (di cui all'Art. 49-bis del Decreto cosiddetto "milleproroghe") facendo proprie le indicazioni approvate all'unanimità dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati.